I DISABILI, CITTADINI DIMENTICATI

a cura di Dania Scarfalloto Girard

Le persone con disabilità rappresentano una delle categorie fragili più a rischio nello contesto epidemiologico attuale, non solo perché a causa della loro condizione clinica e fisica hanno maggiori probabilità di contrarre il virus e di subirne conseguenze e complicazioni gravi, ma anche perché necessitano di una costante assistenza.

Vi sono persone  con gravi patologie e con disabilità complesse per le quali si rende necessario il ricovero in strutture sanitarie assistite, non possono e non devono più continuare a rimanere invisibili. Si può capire la complessità dei problemi legati alla campagna vaccinale e alla scarsità delle dosi, ma non inserire le residenze socio-sanitarie per disabili tra le priorità è una grave scelta ed è inaccettabile.

Ricordo che le persone disabili, sono categorie a rischio, più esposte al rischio perché sono anche più fragili, non autosufficienti, che hanno bisogno di un supporto, come gli autistici, malati con malattie rare, i non vedenti, i malati di Alzheimer e molte altre, che hanno problematiche comportamentali e che hanno difficoltà, intellettiva e fisica a rispettare le regole e usare dispositivi.

La pandemia ha messo in evidenza, una criticità nel sistema di cura soprattutto ospedaliero, la mancanza di un protocollo che preveda, per le persone con disabilità, incapaci e a disagio, nel capire il contesto di cura e l’ambiente ospedaliero; un percorso dedicato, specifico, che fornisca sostegni adeguati a decodificare la sofferenza di queste persone, con la presenza di un “caregiver”che possa mediare la relazione con l’ambiente e in questo modo anche ad alleggerire il sistema di cura e rendere più efficaci i percorsi terapeutici e riabilitativi per queste persone.

Tutti vorrebbero essere vaccinati, per quanto riguarda la priorità delle vaccinazioni, c’è molta ambiguità, molti si sono resi conto che solo alcune categorie potranno essere vaccinati o hanno la priorità, ma come mai la categoria dei disabili deve attendere?

Le varie associazioni di queste categorie cercano di far capire l’importanza della vaccinazione per queste persone, sottoponendo le problematiche e sollecitando anche all’ex ministro Speranza a prendere provvedimenti.

Come mai nessuno ha mai pensato di dire che i disabili devono essere considerate come prioritarie?Se ne parla solo da poco, e questo è grave!

Stiamo parlando della sopravvivenza di molte persone, è stato deciso di vaccinare varie categorie, sono state decise non si sa per quale principio, sembra uno sgomitare tra le categorie, tanto per fare un esempio:ma i professori universitari, gli avvocati, i magistrati, i notai, i giornalisti per esempio sono categorie a rischio? Categorie si categorie no, questa è la realtà!

I disabili sono forse considerate categorie parassitarie?

Vaccinarsi per le persone disabili significa vivere in una maniera diversa, da come stanno vivendo adesso, sicuramente più sicura, c’è molta superficialità su questo argomento, e soprattutto nel capire i gravi problemi che esistono nell’affrontare queste malattie collegate alla disabilità, spesso queste malattie che affliggono i disabili sono veramente severe.

La situazione non è chiara, non è più tollerabile, che il governo possa ancora lasciare il mondo della disabilità in una situazione a rischio. Cittadini che non vedono una risposta, in Italia ci sono 3.800.000 persone con disabilità, più le loro famiglie e gli operatori che li assistono.

Fonti

Radio 24,G.Nicoletti

La Nazione

Ass. Anffas

Foto da MediaFriuli

Disabili.com