Firenze, alle Murate si parla di emancipazione femminile

Il 24 ottobre esperti a confronto

manifestazione foto (ansa)

LA Nazione – Firenze, 12 novembre 2023

– Venerdì 24 novembre alle ore 17,30 in Piazza delle Murate a Firenze nello Spazio Mad Murate Art District – Sala Ketty La Rocca, si svolgerà, una conferenza dal titolo: ‘Libertà, uguaglianza, tolleranza: solo parole.

Creare un nuovo paradigma sociale per una vera emancipazione della donna’. L’incontro è organizzato dalla Lidu (Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo) e dalla Fratellanza Artigiana d’Italia nell’ambito del calendario OFF dell’Eredità Delle Donne 2023. Il festival, progetto di Elastica, e con partner fondatori Fondazione CR Firenze e Gucci, e la co-promozione della Città di Firenze, la collaborazione di Elle Italia e la partecipazione di Manifattura Tabacchi, sede principale del festival, è realizzato sotto la Direzione Artistica di Serena Dandini.

Parteciperanno Paola Fioretti (moderatrice),

Giovanni Cipriani (Dall’Illuminismo al Risorgimento. Il tormentato itinerario per l’emancipazione della donna),

Dania Scarfalloto Girard (I diritti e le conquiste delle donne in Italia dal XX secolo ad oggi),

Armando Niccolai (La necessità di un nuovo ordine sociale),

Davide Giacalone (L’eguaglianza esiste solo nella libertà).

Seguirà il dibattito. “Intendiamo proporre una riflessione su ciò che sia necessario per progredire nell’emancipazione femminile – spiegano gli organizzatori -. Viviamo in una società in cui formalmente esiste già una sostanziale parità tra uomini e donne. È necessario fare ogni sforzo affinché la forma divenga sostanza e si passi da generiche affermazioni di facciata, senza contenuto, ad una vera cultura sentita, condivisa e accettata da tutti. In primo luogo è indispensabile riappropriarsi della nostra storia prendendo coscienza dell’emancipazione femminile e riformulare le definizioni di libertà, uguaglianza e tolleranza adeguandole alla società attuale. Lavorare ad un ulteriore progresso è obbligatorio ma sorge il dubbio che ciò sia necessario ma non sufficiente. Siamo in presenza di un imbarbarimento culturale inequivocabile. Si procede verso una generale omogeneizzazione (verso il basso) che diviene perfino un valore. Si rischia addirittura che le conquiste sociali e le libertà individuali già acquisite subiscano una grave regressione. Occorre allora ripensare profondamente le fondamenta della nostra società lavorando alla proposta di un nuovo paradigma sociale e, di conseguenza, di una nuova etica civile. Solo così riteniamo che si possa efficacemente combattere contro consuetudini e tradizioni, convinzioni morali e religiose, ed anche, e soprattutto, contro la stessa natura umana lavorando per rendere possibile la vittoria della ragione sull’istinto e realizzare una vera parità di diritti tra tutti gli esseri umani.